D’Ante Litteram! Inferno 3 5 26


D´Ante Litteram
è il coinvolgente viaggio di riscoperta teatrale della Commedia dantesca. Lo spettacolo è un appuntamento capace di rinnovarsi e di appassionare ogni volta nuovi spettatori alla poesia di Dante.
Per l’edizione di Teatro nei Luoghi 2018, il ritorno del reading dantesco ideato dal teatrino del Rifo acquista anche il senso di un sentito ed emozionante omaggio a Pierluigi Cappello, il poeta e amico scomparso un anno fa.
Al progetto D’Ante litteram Cappello aveva dato fin dalla sua prima edizione un suo appassionato contributo come commentatore ed eccezionale esegeta dantesco dal vivo, ogni volta che gli era possibile, o da un video, in versione registrata durante una serata del teatrino del Rifo di qualche anno fa a Bagnaria Arsa.

Al centro della serata, le letture di tre notissimi canti dell´Inferno, la cantica più “colorata”, divertente e densa di suggestioni.
Per la comprensione dei versi e degli episodi, il pubblico potrà dunque rivedere il poeta e riascoltare le sue mentre interpreta i versi e le figure retoriche e lo stile del sommo poeta Dante Alighieri.
Nel video, Pierluigi Cappello – proprio come Virgilio con Dante – accompagna gli spettatori fra i versi del terzo canto dell´Inferno, la prima soglia della città dannata, per iniziare la discesa fino al canto d´amore per antonomasia, il canto di Paolo e Francesca, giù giù fino al canto dell´incontro di Dante con Ulisse, autentico inno alla conoscenza che innalza l´uomo dai suoi istinti più contingenti.

Fra un´introduzione e la successiva, Cappello passerà la parola a tre lettori danteschi, gli attori Rita Maffei (canto terzo), Giorgio Monte (canto quinto), Manuel Buttus (canto ventiseiesimo)

La Divina Commedia, con il canzoniere del Petrarca e i poeti del duecento, è il big bang dal quale è germinata l´intera tradizione poetica italiana.
Leggere il viaggio di Dante oggi è una forma di libertà e resistenza alla narcosi della civiltà dell´immagine.
Nella Firenze del medioevo ciabattini e vasai cantavano e recitavano i versi della Divina Commedia, stropicciandoli e facendoli vivere.
C´è una profonda e ben radicata dimensione orale dentro il poema di Dante.
Nelle scuole, in genere, tale dimensione va interamente perduta: è per questo che sarebbe utile proporre il pellegrinaggio del poeta di Firenze spolverato dalle note e interpretato da attori che ne facessero apprezzare agli studenti tutta la forza popolare.
Pierluigi Cappello